La Biennale del disegno al Fellini Museum
4 maggio – 28 luglio 2024
Tre mostre della Biennale del disegno al Fellini Museum Palazzo del Fulgor e Ala di Isotta
Palazzo del Fulgor
2° e 3° piano
Cartel de cine significa locandina in spagnolo, ma a Cuba vuol dire molto di più. Cuba, 1959. È un periodo di rivoluzione politica e sociale, ma anche artistica. Il primo protagonista è il cinema, come opera d’arte innovativa e anticommerciale.
Cambia anche il modo di comunicarlo. Si decide così che anche le locandine dei film dovessero essere ripensate, evitando i canoni affermati (grandi volti delle star, scene madri, slogan suggestivi) dei manifesti cinematografici tradizionali. I nuovi carteles (prodotti in tecnica serigrafica 51 x 76 cm ) furono così liberati della loro funzione pubblicitaria e lasciarono ai disegnatori grafici piena libertà interpretativa del film, contribuendo a una vera propria rivoluzione visuale e concettuale del pubblico delle sale cinematografiche.
El cartel de cine diventerà a tutti gli effetti un’opera d’arte esposta nelle strade.
La mostra si articola in senso diacronico dal 1959 al 1979 con una sezione finale dedicata alla produzione di oggi. Vi sono esposti i manifesti degli autori più importanti insieme a fotografie, giornali, bozzetti e layout preparatorii. Tutto il materiale originale proviene dalla collezione “Luigino Bardellotto – Centro Studi Cartel Cubano” di San Donà di Piave, la più grande collezione privata al mondo di manifesti cubani.
Palazzo del Fulgor
1° piano
Capolavoro italiano del Cinema d’Animazione
a cura di Andrea Losavio
Al Palazzo del Fulgor è esposta una selezione dei rari e preziosi originali cartacei che costituiscono lo straordinario tesoro de La Rosa di Bagdad. Disegni, rodovetri e minuziosi fondali dipinti del primo film italiano interamente girato a colori in Technicolor. Accompagna l’esposizione la proiezione del lungometraggio a cui oggi dev’essere finalmente riconosciuto un ruolo di primo piano nella storia del Cinema d’Animazione di tutti i tempi.
In foto: Studio Domeneghini, La Principessa Zeila e il perfido Jafar, tempera su rodovetro, cm 30×37, 1942/1949
Castel Sismondo
Ala di Isotta
EVERYTHING SPOKE SO VIVIDLY, i disegni dalla Collezione FRAC – Picardie, Amiens.
La FRAC di Amiens è ritenuta tra le più importanti, se non la più importante raccolta pubblica in Europa specializzata sul disegno. Riunisce 1300 opere di 250 artisti francesi e internazionali, a documentare – a livello di assoluta eccellenza – le diverse declinazioni del disegno contemporaneo, dal secondo dopoguerra ad oggi.
Everything spoke so vividly, scelto a titolo dell’esposizione riminese, riconduce alla sensazione di stordimento provata dallo scrittore francese Stendhal mentre, nel 1817 era in Italia impegnato nel Grand Tour.