Fellini Museum

Inserito dal Ministero della Cultura tra i grandi progetti nazionali dei beni culturali è distribuito tra Castel Sismondo, Palazzo del Fulgor e Piazza Malatesta.

Progettato da Studio Azzurro di Milano con la consulenza di Marco Bertozzi e Anna Villari, fa parte del polo culturale che comprende il Teatro Galli, Palazzi dell’Arte Rimini con il Giardino delle sculture, il cinema Fulgor, il Museo della Città, la Domus del Chirurgo, la Biblioteca Gambalunga, il Ponte di Tiberio con la Piazza sull’acqua e Porta Galliana, l’Arena Francesca da Rimini, l’Arco d’Augusto, il Tempio Malatestiano e Porta Montanara.

Castel Sismondo

Castel Sismondo ospita la parte più emozionale del Fellini Museum. Le sale dell’antica Rocca Malatestiana accolgono allestimenti in grado di produrre una profonda immersione nella poetica e nel mondo di Federico Fellini. Ambienti sensibili, pensati con piena coscienza dell’enorme valore del Castello, per un ‘museo di narrazione’ che permette di celebrare la visionarietà del regista attraverso spettacolari macchine sceniche. Qui il cinema di Fellini è esposto anche al di là delle sue fonti documentali. In una sorta di diffusa meraviglia, si susseguono ‘macchine a immaginario’ capaci di introdurre lo spettatore verso originali percorsi cognitivi: dai Confessionali delle professioni alla Sala delle altalene, dalla Sognante gigantessa alle Pubblicità fantastiche, tra evocazioni della Biblioteca felliniana e il Libro dei sogni… lo spettatore vive un’esperienza unica, personalissima, in un Museo che non vuole (solo) rispondere a domande ma, soprattutto, provocarle.

Piazza Malatesta

Davanti a Castel Sismondo una nebbia, che rievoca il passaggio del transatlantico Rex in Amarcord, si alza da un velo d’acqua che riflette il perimetro dell’antico fossato. Il Bosco dei nomi, ideato dal poeta Tonino Guerra, è un insieme di fiori di pietra su cui sono incisi i nomi di grandi personaggi del cinema amici di Guerra: Federico Fellini, Giulietta Masina, Marcello Mastroianni, Michelangelo Antonioni, Andrej Tarkovskij, Theo Angelopoulos, Sergej Paradjanov. Questi fiori sono illuminati da 3 grandi lanterne in ferro battuto che Guerra ha dedicato allo scrittore russo Lev Tolstoj. Il bosco è inserito in un triangolo verde che ricorda le scene rurali del film Amarcord e segna il punto simbolico in cui la prima campagna tocca la città storica.

Palazzo
del Fulgor

Un grande ledwall segnala l’accesso ai tre piani del Palazzo del Fulgor, l’edificio settecentesco il cui interno è stato tradotto in un grande spazio monocromatico che favorisce la percezione della verticalità e la capacità di traguardare tra diversi ambienti. Attraverso una serie di strumenti visivi, tecnologici e interattivi sarà possibile intraprendere un viaggio spettacolare nell’immaginario felliniano. Alle installazioni e ambienti permanenti, come la Stanza delle parole, il Cinemino e la Casa del Mago, si affiancano spazi e superfici destinati ad ospitare mostre temporanee, come la sala 30 al primo piano, le gallerie del secondo e del terzo piano, la sala delle architetture al secondo piano.

La rinocerontessa richiama il finale del film “E la nave va” ed è uno dei tanti animali che popolano il cinema di Fellini, messaggeri di un altrove, che evoca aspetti profondi e nascosti della natura umana. La scultura, creata per il film da Valeriano Trubbiani, è realizzata da Studio Forme di Roma. Dal corso d’Augusto si accede al Cinema Fulgor, dove Fellini ha visto i primi film. La sala, riaperta con le scenografie di Dante Ferretti, ha una programmazione autonoma rispetto alle attività di FM – Fellini Museum.

Bookshop

Al piano terra del Fellini Museum è presente un bookshop, accessibile a tutti e aperto durante gli orari del museo. Qui è possibile trovare una selezione preziosa di pubblicazioni su Federico Fellini, l’intera filmografia in DVD o Blu-ray. Un luogo imperdibile per chi desidera accedere a materiale unico difficilmente reperibile altrove. Inoltre è possibile scoprire una varietà di gadget unici (come manifesti, locandine, shopper, quaderni, astucci, spille, t-shirt e molto altro) brandizzati con il logo del Museo.